Non ascoltare gli audio Whatsapp x2: gli esperti svelano il motivo

Ascoltare i messaggi vocali velocizzati su WhatsApp fa male: la mania del x2 sta già avendo effetti nefasti su tantissime persone.

Il linguaggio è il medium della comunicazione. Senza linguaggio non ci sarebbe comprensione, civiltà, rapporto umano e solidarietà. Sarebbe anche impossibile imparare, evolvere, giudicare e affermarsi come persone. Ma il linguaggio non è fatto solo di segni e significati. La sua essenza è anche fisica: una modulazione di suono, che si articola in un range predefinito di frequenze e assecondando un certo ritmo.

Una ragazza che ascolta un audio al telefono e, in evidenza, un messaggio audio su WhatsApp
Non ascoltare gli audio Whatsapp x2: gli esperti svelano il motivo – museogottardpark.it

Poco importa che le comunicazioni si muovano viso a viso, via telefono o attraverso internet e app di messaggistica. Ciò che conta è che i dati arrivino chiari a destinazione. Con WhatsApp si possono inviare messaggi testuali e audio. E da un po’ di anni questi audio possono essere anche velocizzati. L’introduzione di questa possibilità ha fatto felici molti utenti, stanchi di dover subire lunghissimi messaggi audio, spesso noiosi e fastidiosi.

Con la funzione x2, WhatsApp permette dunque di riprodurre i messaggi audio a velocità raddoppiata. Più precisamente, sono tre le velocità consentite: 1×, cioè normale, 1.5×, leggermente velocizzati, e 2×, quindi con velocità doppia, la più rapida possibile. Comodo, ma fino a un certo punto… Ascoltare gli audio al doppio della velocità significa infatti perdere in chiarezza. Si annullano le pause, una parola si attacca all’altra e si indebolisce l’espressività dell’emittente.

Lo dice anche la scienza: la comunicazione non è mai mera trasmissione di dati, ma un’esperienza sensoriale e cognitiva complessa. Quando ascoltiamo un messaggio vocale a velocità normale, il cervello segue un ritmo naturale. Processa le pause, l’inflessione della voce, la gravità di frequenza, persino i silenzi. Tutte parti fondamentali per dare senso a ciò che si sente. Accelerando il messaggio a 1,5x o a 2x, il cervello è chiamato a compiere uno sforzo supplementare.

Deve innanzitutto correre dietro alle parole, senza avere il tempo per immagazzinarle chiaramente, e deve rinunciare a decodificare tutte le informazioni accessorie che a esse sono connesse.

Il cervello non sopporta gli audio velocizzati su WhatsApp: no al x2

Ascoltando un audio, il cervello mette subito in moto la memoria. Ciò è essenziale per trattenere, almeno temporaneamente, alcune le informazioni. Se il flusso linguistico è troppo rapido, la memoria di lavoro si satura e non riesce a consolidare correttamente i concetti.

Una ragazza con un telefono in mano e un bicchiere di caffè sul tavolo
Il cervello non sopporta gli audio velocizzati su WhatsApp: no al x2 – museogottardpark.it

Poi c’è anche un problema per il processo di decodifica semantica. Il cervello che ascolta un messaggio non si ferma soltanto ai suoni. Fa qualcosa in più, interpreta i suoni insieme ai loro significati. A velocità elevate, è possibile cogliere le parole ma non il senso profondo che esse implicano.

In linguistica si parla di prosodia. Cioè dell’insieme delle caratteristiche musicali del linguaggio. Quando ascoltiamo una frase essa è sempre formata da un’intonazione, che sale e scende, da un ritmo, dall’enfasi posta su questa o quella parola, e su una tonalità che traduce un’emozione (un tono triste, giocoso, ironico, freddo, eccetera). Quindi la voce porta con sé tante emozioni e tante sfumature. Accelerando, queste informazioni sottili si perdono, rendendo la comunicazione più meccanica e mettendo in affanno il cervello e la capacità tutta umana di provare empatia.

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