Spesso snobbato ma questo museo ti fa incantare anche solo guardandolo da fuori: meraviglioso

Un museo che sembra un’illusione ottica ma è più reale del previsto: questo è il luogo che ogni anno attira milioni di turisti.

Un museo d’arte fa bene il suo lavoro quando riesce a fare una cosa sola: fermare. Fermare chi passa per caso, o anche solo lo sguardo di chi entra e si ritrova immerso in immagini che parlano senza voce. È quel tipo di luogo che cattura l’attenzione quando tutto sembra ormai scontato, e non serve essere appassionati d’arte per sentirsi trascinati dentro il pensiero di qualcun altro.

Museo Guggenheim di Bilbao
Spesso snobbato ma questo museo ti fa incantare anche solo guardandolo da fuori: meraviglioso (credit: guggenheim-bilbao.eus) – museogottardpark.it

Ed è buffo, perché spesso li snobbiamo. Passiamo accanto convinti di aver già visto tutto, e invece restiamo lì, immobili, con quella sensazione da ‘ok, questo non me l’aspettavo’.

Succede soprattutto davanti a un certo edificio che sembra nato da un foglio stropicciato e trasformato in scultura. Una struttura che ti fa rallentare anche se sei in ritardo, ti costringe a seguire le superfici che cambiano colore a seconda dell’ora e ti fa chiedere come possa esistere davvero, così, in mezzo alla città come se nulla fosse.

L’edificio divenuto museo che ha cambiato il destino di un’intera città

Parliamo del Museo Guggenheim di Bilbao, che abbiamo trovato quasi per caso scendendo verso il fiume. E poi, boom: quell’enorme massa di titanio davanti agli occhi. Non sembra un museo, sembra un oggetto atterrato lì per sbaglio, con le superfici che si piegano e si accartocciano come un foglio stropicciato.

Museo Guggenheim di Bilbao
L’edificio divenuto museo che ha cambiato il destino di un’intera città (credit: guggenheim-bilbao.eus) – museogottardpark.it

Frank Gehry l’ha costruito usando 33.000 lastre di titanio, e la cosa incredibile è come cambino colore durante il giorno: grigio all’alba, rosa, poi oro, poi blu. È da qui che nasce il famoso Effetto Bilbao: un edificio che da solo ha rimesso una città sulla mappa.

Dentro, gli spazi sono giganteschi. ‘The Matter of Time’ di Richard Serra ti fa girare in tondo finché perdi l’orientamento. Il blu di Yves Klein sembra velluto liquido. I lavori di Rothko creano silenzi. Koons, come sempre, esagera: i Tulips e Puppy, il cane fiorito alto dodici metri, ti aspettano già all’ingresso. Insomma, solo a parole si capisce l’importanza del luogo.

Per la visita servono almeno due ore, ma la verità è che si tratta di una stima ottimistica – da vedere ce ne sarebbe per ore. Guardare il titanio riflettersi nel fiume Nervión, poi, vale da solo il viaggio. Il momento migliore? Tardo pomeriggio, perché in quel momento la luce si appoggia sulle lastre come se le accendesse una per una.

I biglietti sono semplici: 17€ l’intero, 10€ il ridotto, gratis sotto i 12 anni. Ultimo consiglio (sincero): arrivate prima dell’apertura o dopo le 16. Il museo respirerà con voi, senza troppa folla attorno.

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